Pochissime persone sono a conoscenza del fatto che la retta per il ricovero RSA di un malato di Alzheimer non è a carico dei parenti del paziente bensì del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). A stabile questo importante risvolto sociale non è stata per la prima volta una storica sentenza della Corte di Cassazione, la n. 4558, risalente al 22 marzo 2012 la quale ha stabilito che la retta, per l’appunto, deve essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale, e il Comune non può richiedere ai parenti dell’assistito il pagamento della quota sociale.
L’ultimo intervento recentissimo della Cassazione del 2023, specificatamente, chiarisce che il criterio rimane appunto quello “della integrazione tra le prestazioni, ovvero della unitaria ed inscindibile coesistenza dei due aspetti della prestazione, che ne produce l’integrale addossamento degli oneri economici sul Servizio Sanitario Nazionale”